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martedì 22 novembre 2011

Notizie da Spinoza...

- Mario Monti è il nuovo premier. Dalla Pdl alla Bce.
- Monti comincia la giornata andando in chiesa. Iniziano le consultazioni.
- Nella squadra di governo Di Paola, Cancellieri, Severino, Terzi, Fornero, Balduzzi, Clini, Milanesi, Giarda. L’unico precedente simile è il Foggia di Zeman.
- Monti: “Ho svegliato Di Paola alle tre di notte”. È bello sapere che questi di notte dormono.
- Quirinale, i ministri giurano: “Siamo noi, fateci entrare!”
- Monti ai parlamentari: “Ascoltate, non applaudite”. Applausi.
- “Ce la faremo”, ha dichiarato Monti indicando la Carfagna.
- “Servono sacrifici, non lacrime e sangue”. Quindi soffrite pure, ma evitate di sporcare.
- “Chiederemo di più a chi ha dato meno”. No dai, l’altro rene no!
- Berlusconi si è dimesso. Adesso bisognerà riprogrammare Bersani.
- Come promesso, Berlusconi ha rassegnato le dimissioni. Contate bene, gli scoop sono due.
- Berlusconi: “Amareggiato per gli insulti organizzati”. E ringrazia che le Frecce tricolori erano senza carburante.
- Berlusconi lascia Palazzo Chigi da un ingresso posteriore. La storia apprezzerà la metafora.
- Le Monde: “Berlusconi lascia l’Italia come l’ha trovata nel ’94. Senza euro.
- Il giorno dopo le dimissioni Berlusconi appare in un video. È successo anche a voi?
- Monti incontra delegazioni di tutti i partiti. Ora ha più chiari i problemi del Paese.
- L’ultima dichiarazione di Berlusconi premier: “Non sparate”.
- Cicciolina smorza 60 candeline per il suo compleanno.

venerdì 11 novembre 2011

Sotto attacco

Quante volte in questi giorni si è sentito parlare di un’Italia sotto attacco?
Purtroppo l’Italia non è l’unica! Ultimamente io stesso mi sento parecchio sotto attacco!
Sarà senza ombra di dubbio il tempo e il cambio di stagione che mi ammazza tutti gli anni, saranno per i continui casini e contrattempi che ci sono tutti i giorni; insomma: è un periodo complicato.

Non preoccupatevi: nessun problema a casa! Ma ci sono giorni in cui ci sono talmente tanti contrattempi che il girar di palle e i pensieri si sommano tanto da diventare una barriera difficile da sormontare.

E quando ci sono dei periodi così neri (a proposito, come sempre c’è chi sta peggio: quindi da queste pagine vorrei dare un abbraccio forte a due miei carissimi amici che stanno passando tanti problemi pure loro), è facile che tutto vada sempre più a rotoli e la vista si veli di quel pessimismo che non ti fa vedere le cose positive o le cose che ti fanno tirare un po’ il fiato.

Comunque visto che va così, oggi mi voglio sfogare! E quindi vorrei dire la mia su alcune cose che in questi giorni si leggono sui giornali!
Virtus: Sabatini vende, la squadra perde i pezzi… Siamo all’inizio del campionato e senza Homan e McIntire… o qui si va pesantemente sul mercato o la vedo nera! Ma, chi ci va sul mercato? Una persona che non ne vuole più mezza? Chi glielo fa fare di spendere dei soldi? Qui si rischia grosso, molto grosso….
Il Bologna (calcio): vedi sopra sul rischio. Ma sembrano aver trovato una quadra. Ora, cred oche rispetto a bisoli non sia cambiato tanto, credo solo che sia girato un po’ il culo.
Bologna (città): Non lo so, ma io ogni giorno che passa mi sembra sempre più una città morta. Morta di stenti, morta di inedia o, forse, di noia. Nel periodo Bryantesco lo dicevo: a Bologna manca quella scintilla di entusiasmo che possa risollevarci. Invece nulla, il piattume più totale. Nell’economia, nella politica (qui si sta a parlare sempre delle stesse cose ma non si fa mai nulla), nelle persone che ogni giorno di più vedo coltivare il proprio orticello e basta. Sinceramente, la cosa mi preoccupa sempre di più.
La mia parrocchia: Sento in giro alcune notizie che mi fanno rabbrividire. Lasciare andare valenti collaboratori per dare retta a gente che non ne ha una mezza idea o a vecchi 80enni rincoglioniti che con idee da inizio novecento vogliono mettere il becco in tutto. Ah, ma arriva che prima o poi mi scende la catena….
La situazione politica (ed economica). Davide Brunini mi è testimone: appena Silvio ha vinto le ultime elezioni, la prima cosa che gli ho scritto è stata: ora facciamo la fine dell’Argentina. Sono passati pochi anni e siamo sul punto del non ritorno, sul baratro.
Sia chiaro: credo che sia stata una cosa abbastanza normale: noi siamo come quei bambini che fanno del gran casino, si menano, urlano fra di loro. La mamma gentile comincia a dire di fare piano, di calmarsi ma nulla, si continua fra tirate di capelli, urla, strilli. La situazione va avanti finchè alla mamma poi non girano i maroni e ti stecca…. Ora, noi paese Italia incuranti degli avvisi dell’Europa, abbiamo passato i nostri anni a litigare, a pensare a delle cagate, a non fare nulla. Ce ne siamo fregati di quello che ci dicevano. Finchè non si sono rotti le palle ed è arrivato lo schiaffo … e pure forte! Ed ora? Ed ora DOBBIAMO fare ciò che per pigrizia ma soprattutto per mancanza di coraggio, non abbiamo fatto prima. E ci aspettano credo lacrime e sangue. Abbiamo vissuto una vita sopra le nostre possibilità e tutti, soprattutto alcuni, hanno goduto di privilegi che alla fine non riusciamo a sostenere. E adesso? Ben venga Monti, a mio parere. E’ un economista rispettato in tutto il mondo finanziario, sa quello di cui si sta parlando. E gli altri? Mandiamoli tutti a sbadilare! Anche in questi momenti si fanno notare per la loro piccolezza e per le loro lotte di quartiere, anzi di condominio! Esempio? Silvio che dice “va bene Monti, ma io ci metterei Dini!” (Dini? Ma stai scherzando? Già nel 95 era bollito!). Il Pdl che litiga per avere per un attimo il culo sul burro e per capire quali saranno i valori dopo la dipartita politica del Sig. B, la Lega che dice elezioni subito… Ci avete pensato perché? Semplice: andare avanti per 3-4 mesi senza governo, sarebbe non drammatico, DEFINITIVO il fallimento dell’Italia. Chi ci guadagnerebbe? Chi vuole staccarsi dall’Italia e creare uno stato nuovo…. Una secessione senza colpo ferire…
Il Pd che dà l’ok per il governo tecnico in modo da prendere tempo per trovare qualcuno che possa essere votabile alle elezioni… e l’Italia dei valori che finalmente si scopre cos’è realmente: un partito di famiglia, ovvero la base pensa una cosa, Di Pietro se ne frega e vuole il voto con questo sistema elettorale per poter inserire tutti i suoi (e il figlio) sfruttando questo momento di casino generale.
Insomma: se ci vogliamo salvare credo che l’unica speranza sia un governo tecnico che stabilizzi un po’ la rotta sapendo che realmente ci saranno tanti, troppi sacrifici da fare: l’unica speranza è che per almeno una volta i sacrifici siano per TUTTI e non solo per i soliti che comunque in questi anni hanno già pagato…

Oh, ho spurgato!!! Ma che futuro che mi attende… E’ per questo che mi voglio tenere tutte per me le cose che mi fanno piacere: anche in questi giorni ce ne sono! La mia famiglia, i miei mici, un’amica che sembra stia “diventando grande”, le persone che dimostrano di essere amiche e non lo dicono soltanto, il mio basket, le cose che mi fanno ridere: e da qui ricominciare la scalata che porta al Natale! Forza!


PS: Oggi è l’11/11/11… e chi se ne frega?

lunedì 7 novembre 2011

Politica in fermento...

- Sabato 5 novembre manifestazione del Pd a Roma. A conclusione della settimana dedicata ai defunti.
- Lo slogan: “Restituiremo la dignità all’Italia”. Ah, ce l’avevate voi?
- Si è trattato di una manifestazione pacifica, senza provocatori incappucciati. Renzi era a volto scoperto.
- Il Pd: “Dimostreremo che c’è un’alternativa”. Al Pd.
- Entra Bersani e parte l’Inno alla gioia. No, non ho detto noia.
- Il leader del Pd ha precisato di non essere una ruota di scorta. Vedendo molta gente avvicinarsi col cric.
- Vecchioni: “Dobbiamo cacciare questo governo in un secondo”. Sogna ragazzo sogna.
- Gabriella Carlucci lascia il Pdl. Oh, se continuano così li voto.
- Napolitano: “Serve coesione”. Clio: “Il Kukident è nell’armadietto”.
- Maltempo, ora è il Po a destare preoccupazioni. Metti che modifica i confini.
- Voci di dimissioni di Berlusconi: la Borsa schizza. E non solo lei.
- Sarebbe imminente la fine di Berlusconi. Il diluvio però è arrivato prima.